HUMMEL BIRD ULTRALEGGERO - Anno 2OOO

HUMMEL BIRD ULTRALEGGERO - Anno 2OOO






Che fossi appassionato di aerei non c'era dubbio. Già da bambino sulla spiaggia di Riccione invece di costruire castelli , costruivo aeroplani di sabbia. Li vedevo sempre decollare dal vicino aeroporto di Miramare; erano degli enormi quadrimotori che attiravano la mia attenzione e li seguivo mentre si allontanavano nel cielo.


Cominciai a prendere qualche lezione di volo negli anni 70 poi, per mancanza di tempo , dovetti sospendere. Ripresi a volare a Como con gli idrovolanti nel 1992 e conseguii l'attestato di volo.


In seguito decisi di costruire un piccolo aereo, facendo in scala ridotta un monoposto del Cessna F 150, l'aereo usato dagli Aeroclub sul quale avevo volato tante volte. Recuperai questo tipo di aereo incidentato presso l'Aeroclub di Rimini e lo portai a casa. Incominciai a schiodare tutte le lamiere dividendo così l'aereo in tante piccole parti, poi analizzavo i materiali, la costruzione, la rivettatura e così via.


Contemporaneamente ridisegnavo questi particolari in scala ridotta dimensionati per l'aereo che io volevo realizzare. Arrivai a fare il 70% del lavoro, poi per mancanza di tempo mi fermai.


Solo nel 1997 arrivò il momento giusto per pensare alla costruzione di un aereo ultraleggero, ero diventato un pensionato ed avevo così tutta la giornata a mia disposizione. Un amico mi diede un catalogo americano che presentava 400 aerei autocostruibili. Iniziai con calma a sfogliarlo, dividendo gli aerei secondo i materiali di costruzione. Tra quelli in alluminio scelsi un piccolo monomotore, ala bassa , così piccolo che poteva essere costruito nel mio box.


Contattai il progettista americano Morry Hummel il quale mi mandò un opuscolo informativo. Ordinai i disegni e mi ci volle molto tempo per studiarli, anche perchè erano in lingua inglese. In seguito mi feci mandare da una ditta americana il materiale necessario per la costruzione, il quale consisteva in : rotoli di lamiera in alluminio di vari spessori, angolari, tubi, rivetti e bulloni.


All'inizio del 2000 riuscii a recuperare tutto il materiale ed anche un piccolo motore. Incominciai a fare le prime dime di legno ed a costruire le ordinate, poi con una trave, come falso scheletro, misi in posizione tutte le ordinate che componevano la fusoliera. Passai poi a rivestire con lamiera il tronco di cono della coda ed in seguito il tronco centrale successivo e così via, fino alla ordinata parafiamma, predisponendo gli attacchi per il motore. Poi passai ai longheroni dell'ala, ad imbastire le ali, al carrello con le ruote, ad installare il motore ed infine ai particolari delle finiture.


Nel giro di tre anni l'aereo era pronto per fare il volo di collaudo. "Chi sale per primo?" Nello stesso periodo della costruzione avevo fatto un corso per pilota di ultraleggero, prendendo l'attestato con l'istruttore Alvaro Pelanda , il quale si era offerto di farmi i voli di collaudo essendo un esperto pilota. Grande fu l'emozione quando questo piccolo monomotore, luccicante al sole, staccò le ruote da terra e si allontanò nel cielo.


Furono fatti molti altri collaudi, che superò egregiamente dimostrando di essere un ottimo aereoplano. Infine anch'io decisi di pilotarlo : salii a bordo, un po' teso e, sempre a contatto radio con il mio istruttore, feci il primo volo con il mio Hummel Bird. Non vi descrivo l'emozione e la gioia di essere lassù nel cielo con un aereo da me costruito!


Nel settembre 2003 ho partecipato come socio del Cap (Club Aviazione Popolare) al raduno di Carpi, dove venivano presentati gli aerei autocostruiti dai soci. Ho avuto anche la soddisfazione di ricevere il primo premio "Trofeo Caproni", quale migliore ultraleggero costruito da disegni.


L'ing.Mario Pozzini, collaboratore della rivista "Volare", seguì le fasi della costruzione pubblicando vari articoli che qui presento, insieme al filmato del primo volo.